Centro Morin   CENTRO RICERCHE DIDATTICHE
  Ugo Morin
 
  C.F. 92008620269   -  P.IVA 04895950261
Pieve del Grappa (TV)  
Via S. Giacomo, 4  
tel. 371 377 8032   
crdm@filippin.it  
Centro Morin
Informazioni Rivista Biblioteca Bollettino bibliografico Seminari Corsi | => Gestione Biblioteca Mail
  Articoli     
«
 
Log in
Login
Password
Memorizza i tuoi dati:
Visitatori
Visitatori Correnti : 14
Membri : 0

Per visualizzare la lista degli utenti collegati alla community, devi essere un utente registrato.
Iscriviti
Eventi
<
Gennaio
2025
>
L M M G V S D
-- -- 01 02 03 04 05
06 07 08 09 10 11 12
13 14 15 16 17 18 19
20 21 22 23 24 25 26
27 28 29 30 31 -- --

Questa settimana
Top - Siti web
Iscritti
 Utenti: 359
Ultimo iscritto : lidiavalle72
Lista iscritti
Versioni
 
Incubo di un pomeriggio di quasi estate
Inserito il 01 agosto 2020 alle 10:40:59 da polarprof.

La scuola guida

La scuola guida

Pomeriggio di giugno inoltrato. Scrutini finali di quarta operatore turistico. Nella vasta aula un piacevole tepore. Dalle veneziane abbassate filtrano sporadici raggi di sole. Le voci delle colleghe che discutono animatamente sembrano lontane e i miei pensieri vagano in libertà. Gli occhi non riescono a stare aperti e lentamente scivolo in un'altra dimensione. Mi ritrovo a parlare con M, un collega di tanti anni fa, emigrato in un paese lontano e mai più rivisto né sentito.

M Ciao, quasi non ti riconoscevo, ti trovo bene. Sei rimasto ad insegnare?
IO Sì, ma sono prossimo alla pensione.
M Immagino che, come al solito, non ostante le riforme e il carosello di ministri, la scuola non sia sostanzialmente cambiata rispetto ai miei tempi.
IO Ma tu non hai seguito le notizie del tuo paese di origine?
M Beh, all'inizio là ho avuto parecchia difficoltà ad adattarmi, poi ho trovato un buon lavoro, ho messo su famiglia con figli, ho preso anche la cittadinanza, ma non ho avuto molto tempo per interessarmi delle cose di qui. Questa è la prima volta che ritorno per una breve vacanza e sono curioso di sentire cos'è successo nel frattempo.
IO Il fatto chiave, che devi tenere a mente per non meravigliarti del seguito, è che ad un certo punto si è instaurata una dittatura, una di quelle soft formalmente rispettosa della costituzione, ma sostanzialmente una dittatura, che comunque è passata quasi inosservata sui media internazionali. E come ministro dell'istruzione è arrivato un proprietario di moltissime scuole guida: immagino che gli abbiano assegnato quel ministero perché sempre di scuole si tratta e forse anche per avere lautamente finanziato i vincitori.
M La provenienza del ministro non è tanto strana perché, se ti ricordi, anche ai miei tempi se ne sono visti di tutte le estrazioni.
IO Vero, ma questo qui ha provocato un terremoto, che provo a descriverti per sommi capi. Dopo poco tempo dal suo insediamento se ne è uscito con alcune considerazioni che posso riassumere così: "Ho capito che il vero problema della nostra scuola è che non c'è separazione tra l'insegnamento e la valutazione. E' come se la scuola guida desse anche la patente, cosa che per fortuna non succede; al massimo essa può dirti se sei abbastanza preparato per sostenere l'esame, ma sei tu che decidi se vuoi sostenerlo e quando; l'esame viene poi effettuato da un'altra struttura indipendente dalla scuola. Ora, se per guidare l'auto ci sono tutte queste precauzioni, come posso io fidarmi di un professionista, metti un medico o un ingegnere, che è stato giudicato per lo più da chi gli ha insegnato?". Detto questo, è passato ai fatti, attuando con calma una riforma che ti illustro in breve.
La considerazione da cui è partito, oltre alla precedente, è che nella scuola superiore non a tutti serve conoscere tutte le materie in modo approfondito, però alcune sì se ti vuoi iscrivere a certe facoltà o se vuoi un diploma che ti permetta di rilasciare certificazioni o di accedere a incarichi pubblici. Quindi ha modificato i programmi e le materie in modo da fornire agli studenti un'idea degli argomenti, della storia e dell'attualità delle varie discipline, senza approfondimenti, con lo scopo di aiutare gli allievi a scegliere quali approfondire: ha stimolato l'uso di strumenti multimediali, laboratori, visite a realtà produttive e di servizi, liberando gli insegnanti dalla valutazione mediante verifiche, mantenendo comunque la formulazione di un giudizio e anche la possibilità di fare ripetere l'anno.
Per le verifiche ha fatto costruire, distribuiti sul teritorio, dei mega impianti adibiti agli esami, da svolgere in massima parte per via telematica: quindi schiere di computer collegati a server nazionali, in postazioni isolate acusticamente ed elettronicamente e monitorate da remoto. Le strutture sono affidate a personale istruito per coordinare il flusso degli esaminandi e controllare eventuali tentativi di broglio.
M Di quali esami parli?
IO Per ogni materia delle commissioni di esperti hanno individuato degli argomenti, come potrebbero essere per esempio le parti dei classici programmi ministeriali; per ognuno hanno stabilito delle conoscenze e delle abilità minime, le hanno tradotte in un syllabus di qualche migliaio, in genere due, di domande con relative risposte, e le pubblicano ogni volta che apportano qualche variazione: questi sono quesiti adatti alla correzione automatica del computer. L'esame consiste in 50 di queste domande scelte casualmente da rispondere al computer.
M Mi sembra stupido, basta avere una buona memoria.
IO Sembrava anche a me, ma devi tenere presente che ci sono gruppi di quesiti che differiscono di poco tra loro e in più per passare l'esame devi rispondere correttamente almeno a 45. Per scoraggiare i tentativi a vuoto, i primi due sono gratuiti, il terzo costa 100 Euro e i successivi costano il doppio del precedente. Tutti i risultati degli esami, e anche i giudizi della scuola normale, vengono memorizzati in un database nazionale. Una volta superato questo esame, si può accedere a un'appendice, che in genere è facoltativa ma per alcuni esami è obbligatoria, in cui le domande sono sempre prese da un syllabus ma le risposte non possono essere corrette dal computer, per esempio una dimostrazione di geometria: le risposte sono date al computer e in genere sono costituite da un testo, a volte con disegni, e vengono inviate a tre valutatori scelti casualmente, che attribuiscono dei punteggi di cui si fa la media, che viene aggiunta ai punti ottenuti nella prima parte dell'esame. In casi particolari invece è previsto un colloquio in videoconferenza con tre valutatori, e eccezionalmente può essere necessario un esame in presenza fisica. Nel caso in cui questo supplemento d'esame sia obbligatorio, c'è un punteggio minimo da ottenere. Inoltre uno può anche chiedere una valutazione di eccellenza da esperti che pongono domande non presenti nel syllabus, e il risultato, insieme al nome dei valutatori, viene inserito nel database, però non viene tenuto in considerazione nei concorsi pubblici.
M Chi prepara gli studenti?
IO Qui ci sono varie alternative. La via più seguita è questa: ci sono degli insegnanti che possono abilitarsi a diventare preparatori in uno o più esami, attraverso una selezione abbastanza dura. Appoggiadosi ad una scuola, pubblica o privata, che fornisce la logistica, avvia dei corsi a cui gli studenti possono iscriversi. In genere sono intensivi e durano due tre mesi e sono finalizzati ad un esame. Naturalmente c'è il problema di chi paga il docente. La tariffa per ogni studente è prestabilita a livello nazionale: i modi per pagarla sono due, o con i soldi dello studente, o con un ticket statale. Infatti ad ogni studente all'inizio della carriera viene assegnato un certo numero di ticket, ognuno del valore della tariffa per un corso: chi si iscrive ad un corso può pagarlo con un ticket e poi è obbligato a frequentare le lezioni e il valore del ticket viene accreditato al docente.
M Immagino la corsa ad accaparrarsi studenti.
IO Un po' è così, però gli studenti desiderano anche superare l'esame alla fine del corso, e quindi col tempo si crea una selezione dei docenti in base all'esperienza degli allievi e al loro passa parola. Poi il numero di corsi e di allievi dipende anche dalle materie, dalle disponibilità logistiche, dalla dislocazione geografica. Inoltre c'è anche la possibilità di iscriversi ad un esame senza frequentare un corso in presenza, e quindi studiando da solo, magari seguendo le innumerevoli lezioni presenti in rete: questa è una via abbastanza seguita dagli studenti più dotati, perché se superi un esame senza aver usato un ticket, lo Stato se vuoi te lo ricompra al 50% del suo valore nominale. I ticket possono essere usati anche per frequentare corsi senza eseguire l'esame, però devi dimostrare la frequenza, oppure possono restare inutilizzati quando hai finito i tuoi studi.
La situazione dei preparatori è variegata: si va da chi tiene solo questo tipo di corsi, a chi è impiegato part-time nella scuola normale e poi tiene qualche corso nel tempo che gli avanza, a chi tiene dei corsi online, a chi dedica del tempo a ripetizioni individualizzate. Quello che conta è che chi valuta non tiene conto per niente di come ti sei preparato. Quanto detto vale per la scuola superiore e anche per buona parte degli studi universitari, nei quali comunque ci sono alcuni pochi esami in cui l'argomento è molto particolare e l'unico che può valutare è chi lo insegna.
M E tu, che via hai scelto? Non ti saresti sentito mortificato a tenere corsi in cui devi solo leggere domande e risposte prefabbricate?
IO All'inizio avevo anch'io questo timore e quindi per curiosità ho iniziato con un solo corso. Poi ho apprezzato anche il rovescio della medaglia: come nella scuola guida, nessuno inizia dal questionario finale, perché senza capire bene l'argomento non riusciresti a memorizzare le risposte; quindi sostanzialmente devi tenere un corso normale in cui i quesiti standard fanno la funzione di esercizi. Però in più gli studenti hanno un obiettivo, per il quale hanno pagato, e quindi stanno attenti, non disturbano, chiedono, si fanno volentieri testare, cose che, come forse ricordi, nelle nostre classi normali erano spesso un pio desiderio. Per questo nel tempo ho aumentato il numero di corsi, e ne ho ricavato anche un discreto beneficio economico. Un'altra entrata mi è arrivata anche avendo offerto la disponibilità a fare da valutatore per le risposte inviate via internet, di cui ti ho detto prima.
M Ma chi usa e cosa se ne fa di questo database di esami?
IO La prima informazione è che i tuoi dati sono secretati, ma non appena tu vuoi partecipare ad un concorso pubblico o vuoi certificare qualcosa diventano pubblici. Quindi i dati dei dipendenti pubblici e dei professionisti abilitati a rilasciare certificazioni sono pubblici, così l'utente può sapere con chi ha a che fare. Poi dipende da cosa vuoi fare da grande.
Se vuoi iscriverti all'università in genere è previsto che tu abbia superato certi esami.
Se vuoi partecipare ad un concorso pubblico, devi aver superato gli esami previsti in un elenco pubblicato con il bando; se te ne manca qualcuno, di solito viene lasciato un tempo, un mese o due, per metterti in pari, se ci riesci; questo vale anche per chi arriva dall'estero e vuole esercitare una professione qui; poi in base alle valutazioni degli esami si stila la graduatoria.
Se cerchi lavoro da un privato, non occorre che stili un curriculum, basta che gli dai l'accesso ai tuoi dati nel database.
Se vuoi accedere ad una professione con albo, in qualche modo garantita dallo Stato, i tuoi dati vengono resi pubblici ed in base ad essi puoi essere iscritto o meno.
M Onestamente mi sembra un . .

PRESIDE Professoreee.. , noi la lascieremmo volentieri ancora un po' tra le braccia di Morfeo, ma abbiamo bisogno del suo contributo.
IO Scusatemi, l'età, il calduccio, quale è la questione?
PRESIDE Siamo indecisi sulla sorte di questa ragazza. Vediamo che il suo voto è 4 e in questo caso sarebbe difficile promuoverla. Il Consiglio è diviso e comunque c'è una considerazione da tenere presente: senza di questa ragazza non avremmo i numeri per fare la quinta e dovremmo creare una classe mista con gli aziendali, con conseguenti ovvie ripercussioni su alcune cattedre. Lei rimane convinto della sua valutazione?
IO Beh, è vero che questa ragazza cercava di evitare con cura le verifiche, che risultano proprio poche. Però ci sono anche altre considerazioni che il registro elettronico non può riportare: per esempio so che è una colonna della squadra di pallamano, d'estate aiuta in parrocchia con il grest, e a dire il vero ricordo che l'ultimo giorno di scuola, intanto che il resto della classe era fuori a tirarsi gavettoni, si fece interrogare e mi pare che fosse quasi sufficiente, ma non ebbi il tempo di registrare un voto. Quindi non sarei contrario, se il Consiglio è d'accordo, a darle un po' di fiducia e a promuoverla, rimandando all'esame di quinta un giudizio più severo.
PRESIDE Stando così le cose, mi pare che possiamo promuoverla per voto di consiglio. Però mi pare che Lei professore sia ancora un po' perplesso.
IO Beh, a dire il vero ho appena vissuto un incubo.
PRESIDE Quale incubo?
IO Già, quale?

 

 
 © C.R.D.M. 
Contattami
Realizzato con ASP-Nuke 2.0.7
Questa pagina è stata eseguita in 1,328125secondi.
Versione stampabile Versione stampabile